Corea Settentrionale - Nella zona demilitarizzata al confine con la Corea Settentrionale marcia dei fedeli cattolici coreani per la pace e preghiera per la riconciliazione tra Corea Settentrionale e Corea Meridionale

 

Seul (Agenzia Fides) – Fedeli cattolici hanno lanciato una catena di preghiera per invocare l'intercessione della Signora della pace in quanto per la penisola coreana non è stato firmato un trattato di pace definitivo”. Per questo urge ancora “pregare e impegnarsi per la pace” e gli eventi proposti ai fedeli possono essere “pietre miliari per la pace nella penisola coreana”.

La Commissione per la Riconciliazione del Popolo coreano ha lanciato già nel mese di giugno, una “catena di preghiera, per invocare l'intercessione della Beata Vergine Maria per la pace nella penisola coreana”. Ha poi proposto la celebrazione di Sante Messe con l’intenzione speciale per la pace ed ha organizzato un simposio sul tema “La pace sulla penisola coreana: come costruirla”. La Commissione, inoltre, ha lanciato l'iniziativa, di alto valore simbolico, della “marcia per la pace” che attraverserà la zona demilitarizzata, alla frontiera fra le due coree, dal 26 luglio al 1 ° agosto 2013. L’area, notoriamente un simbolo della guerra, verrà ridefinita “Via della pace”.
Queste iniziative, afferma una nota inviata a Fides, “intendono annunciare che abbiamo bisogno di una vera pace, non un precario ‘cessate il fuoco’, in vigore negli ultimi 60 anni. Urge riaccendere la passione dei fedeli per la riconciliazione e l'unità del Popolo coreano, per costruire una autentica pace nella penisola coreana, per prepararsi all'evangelizzazione della Corea Settentrionale, aiutando i fedeli perché diventino apostoli di pace”.


(Fonte: Agenzia Fides 18/07/2013)

 

 COREA  MERIDIONALE- CELEBRAZIONE EUCARISTICA OFFICIATA DALL'ARCIVESCOVO DI SEUL PER  RICONCILIAZIONE E RIAPERTURA DELLA ZONA INDUSTRIALE DI KAESEONG, AL CONFINE CON LA COREA SETTENTRIONALE. 

 

                                                                                                                                                 

Seul (Agenzia Fides) – Pregare per la riconciliazione e per riattivare la cooperazione economica tra Corea Moreani marceranno e pregheranno per la pace nella zona demilitarizzata al confine fra Nord e Sud Corea. E’ questa una delle iniziative che caratterizzano i mesi di luglio e agosto 2013, che sono per la Chiesa coreana “un tempo speciale per pregare per la riconciliazione e l'unità del popolo coreano”. In occasione del 60° anniversario della conclusione dell’armistizio fra Corea Settentrionale e Corea Meridionale, il 27 luglio 1953, la “Commissione per la Riconciliazione del Popolo coreano”, nella Conferenza Episcopale della Corea, ha annunciato attività e programmi speciali, esortando le diocesi e tutti i fedeli a pregare intensamente. La Commissione, presieduta da S. Ecc. Peter Lee Ki-heon, vescovo di Uijeongbu, ricorda che “nonostante l’armistizio siglato, la penisola coreana è ancora di fatto in uno stato di guerra, eridionale e Corea Settentrionale: con questo spirito S. Ecc. Mons. Andrew Yeom Soo-jung ha celebrato ieri, 21 luglio, una Santa Messa con i proprietari e i lavoratori di aziende che sorgono nell’area industriale di Kaeseong, al confine delle due Coree. La Santa messa è stata offerta con l’intenzione particolare di pregare per la riapertura della regione industriale. L’area, creata in passato come segno di collaborazione tra le due Coree, dopo un accordo tra i due governi, sta affrontando una chiusura a tempo indeterminato, da aprile 2013, a causa della tensione esistente tra il Nord e il Sud della Corea. La Messa è stata concelebrata da mons. Choi Chang-hwa, Direttore della “Commissione per la Riconciliazione del Popolo coreano” e dal vice direttore, p. Cheong Sae-deuk. Vi hanno partecipato circa 50 fedeli cattolici laici, membri di una comunità di lavoratori di Kaeseong, che si incontrano per celebrare regolarmente il Rosario e sono stati invitati alla messa con le loro famiglie.

“La chiusura della regione industriale di Kaeseong ha causato diversi danni. Tuttavia, i membri della ‘Comunità del Rosario’ non hanno mai abbandonato la speranza e hanno continuato a incontrarsi, offrendo preghiere per la pace tra i due Paesi. In tal modo mons. Yeom Soo-jung ho voluto offrire loro sostegno e conforto”. Durante l’omelia, l'Arcivescovo ha elogiato l'amicizia e la fiducia costruita tra Nord e Sud Corea grazie a tutti gli operai, lavoratori e al personale che ha lavorato insieme, fianco a fianco, a Kaeseong. L'Arcivescovo ha anche espresso le sue profonde preoccupazioni e i suoi auspici per i colloqui tra Nord e Corea del Sud, che non hanno ancora raggiunto alcun risultato. “La riapertura della regione di Kaeseong – ha auspicato – non servirebbe solo per motivi economici, ma anche come simbolo della riconciliazione che deve essere realizzato attraverso un grande sforzo di dialogo e buone relazioni ”. La “Comunità del Rosario” è composto da oltre 40 membri provenienti da 30 aziende diverse. Poiché non c'è libertà religiosa nell’area di Kaeseong, i cattolici che vi lavorano non hanno la possibilità di partecipare alla Messa. La Comunità si è formata nel 2008, quando i cattolici si sono riuniti spontaneamente in una caffetteria e hanno pregato il Rosario insieme. Da quando l’area è chiusa, gli incontri si sono tenuti a Seul.
“I membri della comunità hanno interagito direttamente con i lavoratori provenienti dalla Corea del Nord”, ha spiegato p. Cheong Sae-deuk, vice direttore della “Commissione per la Riconciliazione del popolo coreano”, che opera a Seul per l'assistenza umanitaria verso il Nord. Questi ha detto che i membri credono e trattano i cittadini nordcoreani proprio come fratelli ed ha concluso di sperare  ardentemente che Kaeseong possa riaprire, in modo che questa esperienza di fraternità possa continuare.

(Fonte: Agenzia Fides 22/07/2013)